Ho iniziato a lavorare molti anni fa come impiegato in una compagnia di autonoleggio, ma quel lavoro mi stava stretto, e appena ho potuto ho rilevato un’attività commerciale; l’ho portata avanti per 10 anni insieme a un’altra persona, di seguito ho lavorato più di 15 anni nelle vendite, per grandi aziende ed agenzie.
Un giorno mi sono reso conto che non avevo alcuna capacità discrezionale, e che, anche se credevo di poter aiutare le aziende con i miei prodotti, finivo per essere semplicemente un “dipendente”, con tutte le caratteristiche negative e nessuno dei vantaggi che può avere un dipendente.
Prendevo ordini dalle aziende mandanti, non potevo scegliere cosa fosse meglio per il mio cliente, ma ero semplicemente retribuito per fargli acquistare quello che era più conveniente per me e per l’azienda.
Questo è un punto focale che analizzo con i miei clienti: molti, troppi sono in apparenza imprenditori, ma sostanzialmente sono dipendenti.
Dipendono da loro stessi, dai debiti che hanno fatto per mettere su la loro attività, da quelli che fanno per andare avanti; sono in debito con sè stessi, per avere scelto sulla spinta dell’emozione (a volte delle circostanze), di iniziare un’attività.
Il profitto non è uno scopo, è un risultato.
Lo scopo è la ragione per cui facciamo ciò che produce il profitto. Simon Sinek
Ma il mondo è cambiato, non è possibile fare affidamento solo sulla buona volontà. Il mercato premia chi soddisfa un bisogno e lo fa in modo autentico e unico.
Per tutti gli altri c’è solo concorrenza, sconti, preventivi e molte aspettative tradite .
A poco a poco ho realizzato che questo era davvero importante e soprattutto indispensabile per la sopravvivenza dell’imprenditore: avere consapevolezza della chiave, del codice che serve per leggere il mercato.
Senza quello siamo tutti naviganti in un mare sempre più agitato, senza bussola e senza punti di riferimento.
E allora ho scelto di lasciare tutto e fare consulenza per mio conto, in modo da essere davvero libero di consigliare quello che serve davvero, e non quello che “devo vendere per avere un premio o perché mi hanno detto di venderlo”.
Man mano che studiavo per migliorare il mio lavoro, mi sono reso conto di quanto questo punto fosse importante e di quanto io e i miei stessi clienti fossimo spesso lontani da questa idea.
Ho un vantaggio rispetto a molti miei colleghi: ho lavorato molti anni nelle vendite, anche quelle “brutte”, porta a porta.
Questo mi dà la possibilità di guardare processi e metodi con una ottica estremamente pratica, perché se è vero che il marketing è fondamentale, è altrettanto vero che è fondamentale se finalizzato alla vendita, perché, come diceva qualcuno, “nulla accade finché non avviene una vendita”.
Mi ci sono voluti otto anni di esperienza, di formazione e di errori prima di arrivare a una posizione in cui ho compreso il senso di questo lavoro.